Visita di Pompei scavi, il vino è il cibo dei romani 5 ore
- Cancellazione gratuita fino a 24h
- Prenotabile fino a 12 ore prima
- Lingue: EN – IT – ES – FR – DE
- Località: Pompei
- Durata: 5 ore
Orario di inizio tour: a richiesta
- Biglietti inclusi !
- Solo Guide Autorizzate !
- Precauzioni Covid 19 !
Incontro con la Guida autorizzata nei pressi della biglietteria, entra con i biglietti ad accesso prioritario e goditi questo fantastico tour di un’intera giornata che soddisferà tutti e 5 i sensi incentrato sull’arte culinaria degli antichi romani e che include anche una degustazione di vini e un pranzo con i prodotti e ricette di duemila anni fa!!!
Visiterai il Foro, il centro religioso, commerciale e civile della città, il mercato alimentare, la Basilica, i bagni pubblici, le taverne e le panetterie, le abitazioni residenziali e le ville private con meravigliose affreschi e pavimenti a mosaico. Pompei è stata una delle prime città a lanciare il concetto di ristorazione moderna: numerosi thermopolia “fast food” lungo le strade hanno offrivano ai passanti il ristoro da mangiare e da bere a prezzi modici. Le fonti da cui attingere per comprendere le abitudini alimentari della città vesuviana sono numerose. Sulla cucina pompeiana parlano di scrittori latini come Apicio, Columella e Plinio. Le loro opere offrono un’idea esauriente di cosa non dovrebbe mancare nel giardino e sulle tavole dei pompeiani. Inoltre gli affreschi mostrano scene conviviali, sono stati ritrovati resti carbonizzati di cibo in perfette condizioni. Esplorare l’antica cucina pompeiana sarà come visitare di nuovo Pompei guardandola da un altro punto di vista, forse dovrei dire assaporandola da un altro punto di vista, quello del gusto! Durante la tua visita guidata a Pompei, vedrai diverse “insegne” di negozi che pubblicizzavano salsicce e prosciutti. Il latte ottenuto da pecore e mucche era un ingrediente indispensabile per la realizzazione del formaggio. La tradizione culinaria pompeiana ci ha lasciato la famosa ricetta della ricotta fresca raffigurata negli affreschi pompeiani. Sulle tavole di ogni periodo storico dall’antichità ai giorni nostri, il vino è l’accompagnatore preferito di piatti a base di pesce e carne. I romani lo consideravano il nettare degli dei, era mescolato al miele e i pompeiani erano appassionati di viticoltura. Durante le esplorazioni archeologiche negli Scavi di Pompei sono stati ritrovati calchi di molte varietà, nuovamente piantati nella stessa posizione dagli archeobotanici. I pompeiani custodivano il vino in anfore nel terreno. La cultura gastronomica di Pompei è stata fortemente influenzata dall’Africa e dall’Oriente.I piatti tipici di Pompei non sono mai stati uguali a se stessi, in cucina lo chef amava sperimentare. Tra i cibi quotidiani non mancava mai il pane. Di questo sono stati trovati resti carbonizzati. La lava del Vesuvio non ha solo distrutto, si è anche conservata, infatti sono stati trovati semi di melone carbonizzato, fagioli, piselli, ceci e lenticchie. Uno dei piatti tipici di Pompei a base di verdure era il gambo di cavolo lesso: le foglie erano tritate con coriandolo, cipolla, cumino, pepe, vino dolce o dolce cotto e un filo d’olio. Sulla tavola dei pompeiani la frutta giocava un ruolo cruciale, e spesso veniva servita come antipasto o come accompagnamento al dolce finale. I fichi molto amati, erano anche usati come condimento per il loro sapore dolce. Le olive invece venivano coltivate sui colli Lattari, raccolte direttamente dal terreno, venivano conservate sotto sale o sotto aceto. Anche i frutti venivano conservati essiccandoti per l’inverno: pere, bacche di sorbo, mele e pesche che si credeva avessero potere curativo. Erano diffuse anche noci, nocciole, mandorle, pinoli, perché protette dal guscio, alcuni resti sono stati scoperti nelle antiche case di Pompei. Il pesce veniva scelto e servito fresco durante i banchetti, destinato a tutte le classi sociali. All’interno della domus molti ninfei furono trasformate in murenai, tra i piatti di pesce consumati regolarmente nell’antica Pompei ce n’è uno che ancora oggi domina i taglieri della cucina napoletana: le alici fritte. Le acciughe venivano fritte e una volta tolte dal fuoco dalle abili massaie pompeiane venivano condite con aceto caldo. Le tradizioni vivono e continuano anche dopo 2000 anni di storia. Inoltre il pesce azzurro della costa napoletana era un condimento molto apprezzato dagli abitanti di Pompei, il garum, una salsa ottenuta dalla fermentazione nel sale di parti di scarto del baccalà.
Guida Turistica Autorizzata, Biglietti d’ingresso con accesso prioritario
- Itinerario accessibile ai disabili
- Ok Passeggini
- Trasporto pubblico nelle vicinanze
Prenotabile fino a 12 ore prima
Culturale · Eno-Gastronimica
Disponibile anche in altre lingue
Mostra dei cibi antichi nella Palestra Grande, Anfiteatro, Vigneti, Casa di Julia Felix, Bagni Pubblici, Thermopolium (fast food), Pistrinum (panificio), Caupona (osteria), Quartiere a luci rosse, Foro, Mercato alimentare